Intervistando....l'ex operatore turistico Andrea Paderi
BuonSalve cari viaggiatori,
il settore turistico in Sardegna è davvero una giungla, talvolta inesplorata, talvolta piena di trappole, altre ricca di sorprese inaspettate. Andrea, ex guida turistica, ha assaporato il lato dolce di questo lavoro, per poi doverlo abbandonare con l'amaro in bocca, dopo tanti sacrifici e sogni riposti nuovamente nel cassetto.
Andrea, però sai che ti dico? Non accantonare il tuo sogno!!! Tienilo sempre presente, chissà, magari una svolta ci sarà! Oggi Andrea è un operatore socio-assistenziale e aiuta le persone che sono state sfortunate nella vita e di certo si fa ben volere... Ma non aggiungo altro e dò la parola a lui :)
Intervistando....l'ex operatore turistico Andrea Paderi
Ciao
Andrea, anche tu, come tutti gli intervistati, devi raccontarci qualcosa di te
e anche del perché sei finito proprio qui in questo blog turistico.
Ciao
a tutti, sono Andrea e ho 30 anni. Sono un ex operatore turistico, si un ex operatore
turistico, lo dico con un po’ …anzi tanta amarezza…!! Ora come ora mi occupo di
tutt’altro, sono un educatore/assistenza handicap: questo oltre che essere un
lavoro mi rende orgoglioso poiché aiuto chi ha veramente bisogno ed ha disagi
fisici e psichici.
Torno ora indietro nel tempo, nel lontano 2000, quando
decisi di riprendere gli studi appassionato del settore turistico, con tanti
sogni nel cassetto. Per anni ho lavorato nel settore turistico, dal 2002 con la
mia prima esperienza come animatore mini club/young in un villaggio.
Continuando gli studi, diplomandomi come tecnico dei servizi turistici con
specializzazione “tecnico per la promozione del turismo integrato”, ho avuto
modo di poter continuare a lavorare con tanta passione nel settore, con tante
aspirazioni e progetti futuri.
Tra
le tante esperienze cito anche quella di operatore di agenzia di viaggi,
receptionist, guida ai monumenti aperti della città di Cagliari, promozione
turistica regionale.
Hai
lavorato per alcuni anni nel settore turistico. Quali difficoltà hai
incontrato?
In
quegli anni ho potuto constatare quanto ancora è presente nel settore: la scarsa
collaborazione tra enti e la voglia di investire sulle figure professionali
qualificate e preparate. Nelle varie esperienze, soprattutto per quel che
riguarda la promozione turistica, ho avuto sempre scarsa possibilità di una
collaborazione continua per potermi inserire appieno nel settore. Man mano mi
sono arreso dopo che mi “sbattevo” a destra e a manca per poter chiedere o
avere una collaborazione, uno straccio di lavoro: solo parole parole parole,
soprattutto dagli esperti imprenditori del settore che durante il corso
regionale ho potuto conoscere, che mi avevano sempre fatto capire che avrei
avuto un futuro nel settore. Ma sono rimaste solo parole e pian piano i miei
sogni sono finiti nel cassetto chiusi a doppia mandata. Forse posso
rimproverarmi di non aver continuato a persistere: ma dopo tanto tempo perso a
girare, chiedere, fare tirocini gratuiti o di quei pochi mesi estivi di lavoro,
arriva il momento in cui si accantona quel sogno …e si svolta strada…
Quali
tra le tue “esperienze turistiche” ti è rimasta più nel cuore?
L’esperienza
che porto dentro risale alla collaborazione con una conosciuta associazione di
Cagliari, Amici di Sardegna, dove con il Dott. Copparoni, mio docente al corso
ho potuto dare il mio contributo nell’ambito salvaguardia ambiente/territorio e
valorizzazione del patrimonio. Forse la collaborazione più significativa per il
mio ruolo.
Perché
hai abbandonato questo campo lavorativo? Eppure si parla tanto della Sardegna
come un’isola super turistica.
Come
ho detto prima, purtroppo troppe parole ma a fatti poco e niente, poca voglia
di investire e collaborare con le figure professionali qualificate, a partire
dagli enti locali sempre più distanti dal settore, privi di idee e di personale
preparato.
Hai
mai pensato di trasferirti in qualche altra regione italiana o all’estero per
continuare il tuo percorso professionale?
Per
il percorso e la mia figura professionale, trasferirmi fuori dalla mia Sardegna
non avrebbe avuto senso, perché ho studiato e ho sognato sin dall’inizio di far parte del settore come operatore
promozione turistica della mia terra nel promuoverla a 360 gradi. Andare fuori
dalla Sardegna non sarebbe servito al mio profilo professionale.
Puoi
definire a parole tue cosa si intende per turismo sostenibile e responsabile?
Inoltre pensi che questo concetto di “turismo del futuro” avrà ancora tante
difficoltà a radicarsi nella nostra bella Sardegna?
Sarò
molto teorico, forse utopico, ma in poche parole si intende il fare turismo, creare
turismo in tutte le sue sfaccettature, dai servizi turistici, nella costruzione
di strutture ricettive, a tutte quelle
attività turistiche sostenibili che si sviluppano in modo tale che non
alterino l’ambiente naturale, sociale ed artistico e soprattutto che non
ostacolino l’operatività o il nascere delle attività turistiche
sostenibili. Invece tutto questo in Sardegna è semi sconosciuto, quando si
dovrebbe lavorare tanto sulla sensibilizzazione nelle scuole elementari e con
attività sociali mirate.
Parliamo
di un argomento a te caro. La cucina sarda e i ristoranti sardi. Rapporto
qualità-prezzo, genuinità dei prodotti, cucina tradizionale. Cosa puoi dirmi a
riguardo?
Questo
è un punto davvero a me molto ”caro“, ahahhaa!!! La cucina sarda molto cara di cui
vado ghiotto. La nostra cucina possiamo definirla completa nei sapori e nelle
tradizioni. Non ci facciamo mancare niente dalle varietà tipiche del pesce alla
carne. Nelle mie esperienze di promozione turistica girando qua e là per la nostra
terra nel medio campidano, dall’ogliastra alla barbagia mandrolisai, all’oristanese
al sassarese, ho avuto modo di conoscere e approfondire le nostre realtà culinarie,
i nostri piatti tipici, girare nei ristoranti tipici, agriturismi e ittiturismi.
Tra l’altro durante il corso regionale, scrissi una guida per il turista sulla
città di Cagliari, sul dove mangiare tipico con una selezione di ristoranti e
trattorie, con giudizi sulla qualità e quantità dei prodotti tipici serviti nel
menù, servizio e struttura del locale e i prezzi. Tutti questi punti sono
fondamentali per non incappare in tante fregature che spesso qualche
ristoratore serve al malcapitato cliente o turista durante i periodi di
afflusso in città. Sono molto critico per quanto riguarda questo punto: troppi
sono i ristoranti, gli agriturismi, le trattorie tipiche che vogliono lucrare
in quei pochi mesi dell’anno, magari spacciando il proprio menu’ con prodotti
locali che non lo sono, o un agriturismo che ti presenta la carne e la verdura
del supermercato e magari ti presenta pure un conto…da colletto con risvolto!!!
Per fortuna lavorano con tanta passione ristoratori che ancora coccolano il
cliente, il turista e lo fanno uscire dal ristorante con la panza piena: un prezzo
contenuto con la consapevolezza di aver potuto offrire e fatto assaporare
realmente i sapori della nostra terra!!!
Il
tuo piatto preferito made in Sardegna?
Da
buongustaio della nostra cucina tipica non ho un piatto preferito in
particolare, però se proprio devo citarne uno, anzi due, uno di carne “ Sa
Cordula” o “Codra cotta “ e uno di pesce “le Orziadas”.
Quali
sono qualità che deve possedere una buona guida turistica?
La
guida turistica ha un grande impatto sull’esperienza del visitatore in quanto contribuisce
nel giudizio positivo o meno su una località turistica.
Una
buona guida fornisce ai viaggiatori le informazioni, quei suggerimenti e le
esperienze che essi vanno cercando. Se i turisti si sentono ben accolti e
informati sul patrimonio naturale e
culturale di una località, spesso scelgono di fermarsi più tempo oppure
decidono in futuro di ritornare.
La
guida turistica ha un ruolo specifico: da un lato deve promuovere il patrimonio
dell’area interessata, dall’altro deve contribuire a garantire la sua
sostenibilità rendendo i visitatori consapevoli della sua importanza e
vulnerabilità.
Cooperazione
della comunità sarda. Accantonamento delle gelosie e delle rivalità per una
comune crescita. Pensi che i giovani siano disposti a lottare per questo e per
il loro futuro tenendo conto di questi principi?
Come
mentalità siamo ancora indietro, colpa anche delle istituzioni e degli
enti locali che non certo agevolano
lo sviluppo turistico. Chi entra in questo settore con tanti buoni auspici e
idee si ritrova risucchiato nel vortice della gelosia e della rivalità e soprattutto
a lottare contro tanta incompetenza. La cooperazione è ancora lontana e purtroppo
la crisi non aiuta e ognuno bada al proprio orticello. Serve un’inversione di
mentalità.
Un’altra
tua grande passione. Il Cagliari calcio. Cosa significa per te tifare la
squadra delle tua città?
E’
un amore smisurato per la mia città Cagliari e nonché la mia squadra del cuore… lo ammetto!
Amo Cagliari e per me non è solo una squadra ma rappresenta i colori di una
regione intera, un’isola molto spesso dimenticata e noi tifosi ci rifugiamo nei
colori di quella maglia per poterci magari togliere qualche soddisfazione nella
massima serie contro le potenti del calcio. Penso che per chi sente il Cagliari
nel cuore sia un discorso di amore vero, perchè non pensa a chissà quale
blasone, scudetti o altro, ma conserva il sogno di poter un giorno rivincere il
tricolore e da vero sardo rimane attaccato a quella maglia sempre e comunque!! Aspettando
una meritata casa, lo stadio, perché è vergognoso che il Cagliari debba
ritrovarsi nella situazione che tutti conosciamo, nella speranza che finalmente
la città di Quartu Sant’Elena sia la casa e fortino di ferro e che possa
portare tanta fortuna e tante soddisfazioni per noi tifosi sardi, che lo
meritiamo oramai da tempo....
Ora
lavori nel campo del sociale e hai un lavoro splendido. Progetti per il futuro?
Adoro
il mio lavoro…mi riempie di orgoglio poter dare la mia forza a chi ne ha
veramente bisogno ed è stato sfortunato. Per ora proseguo in questo mio
percorso lavorativo. Fare progetti ai tempi d’oggi è dura, ma conservo sempre…
un sogno.....
Uno
slogan per la Sardegna.
LA SARDEGNA…AMALA VIVILA SCOPRILA…
TUTTO L’ANNO!!
Ringrazio Andrea, per la sua preziosa testimonianza e per averci fornito un quadro esaustivo delle difficoltà che incontra un giovane e qualificato operatore turistico nella nostra Sardegna. Le figure professionali nel turismo ancora non sono prese in seria considerazione, specialmente quelle portatrici dei principi di u turismo sostenibile e responsabile. Noi aspettiamo una svolta, fiduciosi e battaglieri!
Perchè la Sardegna unita, non è un' utopia!
Buon bloggerViaggio a tutti...
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