Salve a tutti cari navigatori,
in un post precedente, La professionalità nel turismo ha l'amaro in bocca?, ho trattato l'argomento della cosiddetta "fuga dei cervelli" dalla Sardegna anche nel campo turistico e del rivendicato principio della meritocrazia.
Oggi ho il piacere di proporvi l'intervista ad un giovanissimo chef sardo emigrato all'estero dodici anni fà e che sta riscuotendo un notevole successo.
Sono lieta di presentarvi l'executive chef Giorgio Diana.
Sono lieta di presentarvi l'executive chef Giorgio Diana.
C: Giorgio, ti do del "Tu", siamo coetanei, solo due anni di differenza :) Raccontami un po' di te.
Sono nato a Cagliari, ho frequentato l'istituto alberghiero e subito dopo il diploma ho lavorato per due anni in un rinomato hotel di Villasimius. La mia passione per la cucina sperimentale mi ha portato a lasciare la Sardegna e cominciare la mia esperienza a Monaco di Baviera. Questa esperienza dura ormai dodici anni!
C: Sono tantissimi! In questi anni cosa hai fatto?
Ho continuato a lavorare, raccogliere numerose soddisfazioni. Nel 2006 sono stato scelto a Monaco come il più giovane cuoco per la Michelin! Faccio parte della Federazione Italiana Cuochi, giro tanto per il mondo. Pensa sono appena rientrato dalla Spagna, a fine settembre partirò ad Almati, in Asia, e a novembre a Miami.
C: Complimentissimi! Il tuo talento è riconosciuto e apprezzato. Qual è il tuo segreto?
Oltre alla mia grande passione per la cucina e la mia spiccata creatività, non ho mai smesso di studiare, e ancora oggi studio!Ora ho esattamente 4 diplomi culinari di cucina
italiana, tedesca, Sushi e cucina molecolare! La mia specializzazione è la novelle cousine! Inoltre sto finendo di scrivere un libro di cucina che sarà in vendita tra pochi mesi.
C: Hai mai pensato in tutti questi anni di ritornare in Sardegna?
Ci ho pensato anche perchè ho ricevuto offerte di lavoro. Ma la stagione dura solo tre mesi, mentre qui a Monaco lavoro tutto l'anno. Inoltre credo che le mie idee culinarie non avrebbero successo in Sardegna.
C'è ancora troppa chiusura e ciò limiterebbe la mia linea creativa. Il sardo non assaggia con entusiasmo la pietanza che non conosce. Ci vuole più apertura ecco.
C: Non vorresti proprio tornare?
Per ora no. Torno per le ferie, per riabbracciare la mia famiglia e i miei amici. La Sardegna è bellissima ma io amo viaggiare.
C: Prossima tappa?
Miami! E' un "territorio vergine", non ci sono ancora ristoranti con stelle Michelin. Ed è una città fantastica dalle mille opportunità per uno chef estroso come me!
C: Qual è la tua filosofia in cucina?
Ogni piatto che preparo è come se dovessi farlo per me. Utilizzo i migliori prodotti e inoltre la bontà del piatto deve essere pari alla sua bellezza nella presentazione.
C: Quale piatto ti manca della cucina sarda?
Gnocchetti pomodoro e salsiccia che fa mia madre :)
C: Il tuo obiettivo futuro?
Diventare il miglior chef executive!
C: Grazie Giorgio, sei stato gentilissimo. Io mi auguro di poter assaggiare qualche tuo prelibato piatto e che tu possa un giorno tornare in Sardegna a condividere con noi la tua arte culinaria.
L'executive chef Giorgio, giovanissimo, non ha trovato la sua strada di crescita in Sardegna.
Questa intervista, cari lettori, spera vi faccia riflettere.
I problemi, che si ricollegano anche al turismo,sono piuttosto evidenti: chiusura insulare, stagione turistica limitata a tre mesi l'anno, giovani talenti con un bagaglio culturale di spessore che scelgono di emigrare per poter lavorare, in primis, potersi esprimere e guadagnare i dovuti riconoscimenti.
Le analisi sono superflue.
Auguro a Giorgio di continuare così, alla grandissima, e tenere alto il nome della Sardegna!!!
Buon Blogger Viaggio a tutti :)
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