martedì 2 ottobre 2012

Archeologia in Sardegna: tra colate di cemento e occultamento del patrimonio sardo

BuonSalve cari viaggiatori,
qui l'estate continua, il caldo non vuole abbandonare la nostra Sardegna, e noi beatamente ci godiamo questo autunno così mite e benevolo.
E' la stagione degli eventi più tradizionali, quelli più intimamente legati alla nostra identità sarda. Ecco che tutta la Barbagia si veste a festa, ed ecco che i borghi più belli scelti dal Touring Club aprono le loro porte ai turisti curiosi.
Iniziative in tutta la Sardegna, sostenute dalle associazioni culturali che lavorano strenuamente per valorizzare i patrimoni dei loro paesi.
Ed è proprio in questi tiepidi giorni che le passeggiate in campagna e in montagna diventano un rituale della domenica pomeriggio: relax a contatto con la natura e con la storia.
Si parlo proprio di storia! Percorrendo le vallate e le colline sarde è facile imbattersi in resti archeologici risalenti all'età prenuragica, nuragica, romana, medioevale...Ed è ancor più facile trovare in stato di abbandono queste immense aree archeologiche. Una svista della soprintendenza? No! Zone inaccessibili all' uomo? NO! Menefreghismo della popolazione locale? NO!
Il discorso appare complesso ma cercherò di sintetizzarlo utilizzando una piccola storia inventata qui, ora, per rendere l'idea di come i sardi nei secoli siano stati depredati, occultati e sminuiti delle proprie origini e della propria grandezza di popolo.

Immaginiamo di percorrere un bella strada di campagna, di addentrarci tra i rovi e le basse piante della macchia mediterranea e d'improvviso restar colpiti da imponenti massi di pietra che tentano di emergere dal terreno: caspita, sarà forse una tomba dei giganti? Colti da profondo senso civico, facciamo una telefonata alla soprintendenza... Buongiorno, salve, vorremmo segnalare un probabile sito archeologico di grande interesse nella località XXXXXX, potete effettuare un sopralluogo? ....Si certo, e grazie della sua tempestiva segnalazione, faremo di tutto per effettuare un controllo dell'area.
Tutti contenti e fieri di noi stessi torniamo a casa e già fantastichiamo su quali incredibili scoperte potranno venir fuori dagli studi degli esperti archeologi.
Passano pochi giorni ed ecco che i baldi archeologi iniziano gli scavi. Passano due settimane, tre, poi un mese, poi tre mesi... Ormai la voce si è sparsa ovunque, tutti gli abitanti dei dintorni attendono di vedere la meravigliosa tomba dei giganti... La soprintendenza non rilascia informazioni. Dopo qualche mese l'area degli scavi non esiste più, tutto è stato smantellato. Che è successo? Forse non è stato ritrovato nulla, chissà! 
Ci rechiamo sul posto, un po' seccati, un po' curiosi: stupore! Una grossa colata di cemento ovunque!!! Non solo non vi sono più gli imponenti massi ma sono anche stati ricoperti e glassati col cemento!!! Urgono spiegazioni e delucidazioni!!! ....Si guardi, dagli scavi condotti è emerso che si trattava di semplici massi senza alcuna importanza archeologica. Grazie della segnalazione Arrivederci.
Certo che la situazione è ridicola. Sappiamo distinguere tra semplici pietre e resti archeologici!!! Mah!
Molto delusi e increduli ritorniamo a casa. Ancora una volta la nostra storia è stata ricoperta, sepolta, distrutta, nascosta...

Questa breve storiella è ispirata a fatti realmente accaduti... Episodi che si sono ripetuti più e più volte, specialmente quando si giunge alla fatidica scoperta che porterebbe a riscrivere la storia di noi sardi!
La versione ufficiale dell'archeologia descrive noi sardi come beceri, pastori, ignoranti e trogloditi, tutti intenti a costruire fortezze per paura degli altri popoli. Commercio, navigazione, pesca? Noooo ma quando mai, i nostri antenati erano proprio messi male! Al massimo coltivavano qualche verdurina, si facevano la loro vita rurale noiosa e poi se la filavano alla vista dei fenici! 
Un quadretto davvero confortante!!! Siamo stati coloni precoci! E coloni siam pure rimasti e certe volte anche passivi!
Questo è ciò che ci fanno credere, questo è ciò che ci impongono da secoli e secoli. Ma qualcosa sta iniziando a scricchiolare. Si perchè noi non siamo mica dementi!
Sorvolando sui tombaroli e sul mercato estero dei reperti sardi.. Guardiamo con più attenzione la nostra isola.
Possiamo trovare OVUNQUE resti di storia, e si conta che i nuraghes siano oltre 20000, ben più dei 7000 "emersi". Possiamo tranquillamente immaginare una Sardegna antica completamente civilizzata, con le sue belle torri e villaggi ovunque!!! Una Sardegna che possedeva e maneggiava i metalli preziosi del tempo, quali il bronzo e lavorava persino il vetro e la ceramica. E le nuove datazioni dei bronzetti dimostrano che questi manufatti erano 100% MADE IN SARDEGNA!  Dunque via fenici, punici romani e compagnia bella! Avanti invece anche gli Shardana! Avanti le ipotesi di Atlantika! Sardi fieri guerrieri, commercianti e navigatori! Gli studi non ufficiali dimostrano questo e i comportamenti assai strani e stravaganti degli esperti non fanno altro che avvallare queste teorie.
A questo punto mi chiedo... Per quale motivo mantenere celata la nostra storia? Per quale motivo lasciar tutto nelle mani di persone che non sono interessate alla ricerca storica ma solo al mantenimento di un paradigma datato di stampo coloniale?

Ah, se potessimo tutti prender le pale e andare a prenderci ciò che ci hanno tolto nei secoli!!! 
La situazione è davvero delicata.... Voi che ne pensate?

Prima di lasciarvi vi invito a leggere un articolo, uno dei tanti, riguardo a scavi conclusi in maniera vergognosa!!! La tomba dai dipinti color ocra : eccone un breve estratto..
Abbiamo anche contattato XXXXX, archeologa della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di XXXXX e XXXXX e responsabile dell'area di XXXXX, per sapere se c'è un progetto di riapertura della tomba e la possibilità di rendere visitabile la necropoli. L'archeologa ha esposto molto chiaramente il proprio punto di vista sulla questione: "Non voglio che si parli di questa cosa, non mi interessa che si sappia. Noi della Soprintendenza siamo chiamati soprattutto alla tutela dei siti: le pitture sono labili e quindi la tomba rimane chiusa".

E ha concluso affermando che "Il canale per far conoscere questo tipo di scoperte lo scegliamo noi della Soprintendenza".
Ora, fermo restando che siamo pienamente d'accordo sull'assoluta necessità di preservare la tomba dalle mani di saccheggiatori e tombaroli, la sua chiusura ci sembra abbia un senso solo in una prospettiva a breve termine. Anche perché testimonianze locali affermano come altre tombe sigillate nella zona - tra cui la già citata XXXXX - stiano soffrendo di pesanti infiltrazioni d'acqua che ne compromettono le pitture: il rimedio sembra quindi avere un effetto opposto a quanto auspicato.

Confermando il nostro rispetto per la Soprintendenza e i suoi archeologi, a partire da XXXXX, che sappiamo essere un'ottima e capace professionista, non siamo tuttavia d'accordo né con i metodi applicati né con questo atteggiamento di chiusura: se si chiamano 'beni culturali' è evidente che siano un patrimonio nazionale, di tutti. La tutela è una cosa, l'occultamento a tempo indefinito - per quanto motivato da princìpi di preservazione - e' un'altra.
XXXXX, archeologo del Dipartimento di Archeologia ed Antropologia dell’Università di Bristol ed esperto mondiale di arte preistorica, da noi contattato ha commentato: "Lo straordinario stato di conservazione di questo esempio di arte preistorica è paragonabile per importanza alle immagini dipinte all’interno della camera dell’Oracolo dell’ipogeo di Hal-Saflieni a Malta. Questa scoperta è di importanza internazionale e dovrebbe essere condivisa tra i ricercatori di arte preistorica. L’aver sigillato il monumento rappresenta un crimine contro la comprensione delle vere origini del Neolitico dell’Europa meridionale".
Ci chiediamo quanti monumenti eccezionali siano stati trovati, scavati e sigillati nuovamente negli anni da parte degli archeologi in Sardegna, senza che nessuno - tranne pochi addetti ai lavori - ne venisse a conoscenza .
Ed ecco anche le foto dell'interno della tomba, prima che fosse glassata col cemento... 





Conflitto d'interessi? Massoneria? Paura di...cosa? Perchè accade tutto ciò nlla nostra terra? Il sospetto è sempre più forte.... stanno tenendo incatenato un grande popolo...NOI SARDI! Una nazione, molto più che una semplice isola nel cuore del mediterraneo....

Buon BloggerViaggio navigatori...

1 commento:

  1. Pensavo proprio a questa scoperta, recente rispetto ad altre tipo giganti di Monte Prama. Sono perfettamente d'accordo che sigillare sia un crimine, e ci sono tanti esempi di siti rovinati dopo i sigilli della soprintendenza, per non parlare di quelli ignorati, nonostante avvisi a varie istituzioni, durante costruzioni "eccellenti" Personalmente credo che ci sia un disegno preordinato per mantenere la Sardegna, o meglio i sardi, soggiogati e poter così sfruttare la nostra terra. L'ignoranza e la fame rende schiavi, però possono anche portare alla ribellione, e talvolta ne siamo stati capaci!

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